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Taraxacum officinale

Famiglia: Asteraceae Nome volgare: tarassacco, dente di leone, soffione, piscialetto

Descrizione della pianta

habitat: cresce spontaneamente nelle zone di pianura fino ad un’altitudine di 2000 m, comune nei luoghi incolti, molto diffusa nei campi e nei prati di tutta l’Italia, lungo i sentieri e i bordi delle strade ma anche in zone fortemente antropizzate, predilige gli spazi aperti e soleggiati.
forma vegetativa: pianta erbacea perenne alta tra i 10 e i 40 cm al massimo.
foglie: le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato (da qui il nome di dente di leone) formano rosette alte anche una trentina, quarantina di cm.
fiori: fiori gialli, dal colore molto deciso, sono solitari, eretti su lunghi steli. Il fiore è in realtà un’infiorescenza detta capolino, tipica della famiglia, composta da tanti piccoli fiori (sorretti da un involucro di squame esterne lineari e ripiegate verso il basso), che danno origine ad un gruppo di semi detto “soffione”, cioè la sfera lanuginosa propria di questa pianta erbacea. Entomofilo.
periodo di fioritura: da marzo a ottobre ma a volte anche più prolungata.
frutto: i semi sono acheni dispersi dal vento e per questo scopo ogni seme è attaccato ad un gambo con dei filetti lanuginosi bianchi che hanno il ruolo di paracadute (pappi).
proprietà ed utilizzi: le proprietà annoverate e conosciute sin dal 1500 sono depurative, diuretiche, toniche, lassative, stimolanti della secrezione biliare, stimolanti dell’appetito, digestive e fortemente antiossidanti. A livello alimentare tutte le parti della pianta sono utilizzate: radici, foglie, fiori.
nota melissopalinologica: è una pianta di rilevante interesse in apicoltura, che fornisce alle api sia polline sia nettare.

Descrizione del polline

forma: granuli pollinici facilmente identificabili per il caratteristico profilo esagonale
dimensioni: diametro 30 (25-35) µm
aperture: polline fenestrato con tre o quattro aperture, spesso difficilmente riconoscibili
parete: L’esina è echinata, spesso ricoperta da uno strato oleoso giallo. Da una piastra polare ricoperta di spine si dipartono sei creste, anch’esse spinose, che delimitano assieme a quelle equatoriali tre depressioni riempite dalle aperture.
nota melissopalinologica: Generalmente i vari pollini della famiglia delle Asteraceae vengono assegnati a forme polliniche di riferimento e solo in pochi casi possono essere identificati a livello di genere. La forma pollinica T contraddistingue quelle Asteracee che presentano capolini con soli fiori ligulati. La denominazione “forma T” deriva proprio da tarassaco (Taraxacum sp.). Altri rappresentanti della forma T sono, ad esempio, la cicoria comune (Cichorium intybus) e lo sparviere (Hieracium sp.).

Calendario pollinico del asteracee

Il tarassaco è una pianta entomofila, solitamente i suoi pollini sono rari in aria. In seguito sono riportati i calendari pollinici delle composite (=asteracee) di varie stazioni di monitoraggio dislocate sul territorio nazionale. Si sottolinea che i sottostanti calendari pollinici escludono il volo pollinico dell’assenzio e dell’ambrosia, rappresentanti anemofili della famiglia delle asteracee con fioritura tardo-estiva.